Premiati al Trieste Film Festival “L’uomo con la lanterna” di Francesca Lixi e “Kent’Annos” di Victor Cruz: grande soddisfazione per il cinema “Made in Sardegna”

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Grandi soddisfazioni per il cinema “Made in Sardegna” che a Trieste porta a casa due prestiogiosi riconoscimenti: il premio Corso Salani per “L’uomo con la lanterna” di Francesca Lixi e il premio HBO Europe Award per “Kent’Annos” di Victor Cruz, riconoscimenti che testimoniano la forza di una cinematografia originale e di respiro internazionale sostenuta dalla Fondazione Sardegna Film Commission della Regione Autonoma della Sardegna e di un’isola che si conferma un territorio fertile di rivelazioni e talenti creativi.

“L’uomo con la lanterna” di Francesca Lixi, con la sceneggiatura scritta dalla stessa regista con la collaborazione di Wu Ming 2 e prodotto da Kiné Società Cooperativa, racconta un periodo, nella storia italiana, finito nell’oblio della memoria: le Concessioni Internazionali, quell’imperialismo informale di cui l’Italia è stata partecipe e protagonista a Tientsin e Shangai e di cui ancora oggi sono emersi pochi, rimossi racconti. Quella storia, avvolta dal mistero, riaffiora nei bauli di Mario Garau, bancario sardo del Credito Italiano, distaccato in Cina negli anni ’20. Il documentario racconta la storia dello “zio Mario” e della ricerca spasmodica della nipote e regista Francesca Lixi di informazioni, documenti e testimonianze a partire dai cimeli, dalle foto e dai filmati inediti della Cina di quegli anni ma anche della Prima Guerra Mondiale, custoditi nei bauli.

Cosa facevano e come vivevano gli italiani in quella che era, a tutti gli effetti, una colonia in Estremo Oriente? Chi era veramente Mario Garau? Perché cercava ostinatamente di allungare il viaggio di rientro in Italia lungo percorsi e attraverso luoghi sconosciuti? Tutte queste domande hanno influenzato l’attività e le fantasie della regista nei lunghi anni di ricerche raccontate in questo film. Attraverso l’utilizzo della stop motion le immagini e gli oggetti recuperati nei bauli si animano per raccontare la ricostruzione della storia di questo misterioso zio che, nelle fantasie di bambina, parlava di spie internazionali e amori esotici. “Non è mica roba da impiegato di banca andarsene in giro per Shangai a fare certe foto”. E in quelle foto, lo zio Mario, ritrae momenti e personaggi protagonisti della storia di quell’epoca: Galeazzo Ciano, le rivolte alla dominazione coloniale post guerra dell’Oppio, i morti, le barricate, e ancora la Prima Guerra Mondiale e l’Africa a ridosso della guerra in Etiopia. Immagini esclusive e inedite, fotografate e filmate dal misterioso avventuriero, soldato, fotografo, o semplicemente bancario Mario Garau.

Per la produzione del film, tutte le foto e le pellicole sono state riordinate e digitalizzate con il supporto e la collaborazione di Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia. Il documentario è stato realizzato con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (fondi regionali 2015) e della Fondazione Sardegna Film Commission (fondo Sardegna Ospitalità 2016 e fondo Filming Cagliari 2016).

Guarda il trailer: youtube.com/watch?v=J8IywXm0lEU

 

Si aggiudica invece l’ambito premio HBO Europe Award (destinato dalla celebre emittente televisiva americana al miglior documentario in fase di post produzione) “Kent’Annos” di Victor Cruz, una co-produzione italo-argentina di Kino produzioni, Motoneta Cine, 16M.Films e Fito Pochat  presentato all’Industry market When East meets West, vero e proprio forum di co-produzione organizzato dal Trieste Film Festival in collaborazione con EAVE, Maia workshops, Creative Europe Desk Italy, Eurimages. “Kent’Annos”  – già vincitore nel 2016 del premio per lo sviluppo di WEMW – è un ritratto delicato e affascinante di persone provenienti da regioni molto distanti del mondo che hanno raggiunto o sono in procinto di raggiungere i 100 anni e condividono una passione entusiasmante per la vita. Tra le Blue Zones esplorate dallo sguardo curioso e poetico del regista, anche l’Ogliastra, a cui viene dedicata una corposa parte del film con numerose interviste realizzate nel territorio.

Il documentario, presentato inizialmente con il titolo “100 trips around the sun” è stato ribattezzato con il titolo sardo in omaggio all’isola e come buon auspicio per il pubblico del film. Il film è beneficiario dei fondi della Regione Autonoma della Sardegna (fondi regionali 2015)  e dei fondi della Sardegna Film Commission Filming Cagliari 2016 e Sardegna Ospitalità 2016.

Ricordiamo inoltre le altre due opere in concorso, “Uno sguardo alla Terra” di Peter Marcias e “Exemplary behaviour” di Audrius Mickevicius: il film di Marcias, prodotto da Capetown Film, con la collaborazione della Società Umanitaria Cineteca Sarda e della Fondazione Sardegna Film Commission, parte dalla visione del film “L’ultimo pugno di terra” di Fiorenzo Serra per arrivare a discutere del cinema documentario contemporaneo. Intervengono nel documentario alcuni tra i più grandi autori del cinema del reale, tra i quali Wang Bing, il regista cinese fresco vincitore del Pardo d’Oro a Locarno. Il documentario è beneficiario del fondo Filming Cagliari 2016 della Sardegna Film Commission insieme con il Comune di Cagliari.

“Exemplary behaviour”, dedicato agli ergastolani condannati per omicidio del carcere di Vilnius, è un tentativo poetico di meditare sull’anima ferita degli omicidi tra penitenza e compassione, in cui le musiche e i suoni di Pinuccio Sciola insieme al lavoro grafico di Stefano Asili, fanno da contrappunto emotivo allo scorrere delle storie. Il documentario ha beneficiato del fondo Location Scouting oltre che della consulenza creativa, del supporto logistico organizzativo della Sardegna Film Commission e del networking con talents e professionisti isolani.