È già un trionfo di riconoscimenti per il film “La sposa nel vento” di Giovanni Coda, a soli pochi mesi dalla première a Seattle e a Orgosolo a cui è seguito il tour di presentazione nelle sale cinematografiche che ha già toccato una serie di tappe nell’isola, in Italia, in Europa e negli USA. Dopo la tappa dell’11 maggio al Cinema Italia di Vercelli seguirà la proiezione in sala il 13 maggio al Circolo Eleonora d’Arborea a Padova
Prosegue nelle sale italiane e internazionali la programmazione del film “La sposa nel vento” del regista Giovanni Coda. Dopo la tappa dell’11 maggio al Cinema Italia di Vercelli, sarà il 13 maggio al Circolo Eleonora d’Arborea a Padova. Prossimamente le nuove tappe di Roma, Parigi, Amsterdam e Seattle.
A pochi mesi dalla sua première in Italia e all’estero l’opera cinematografica del regista cagliaritano dedicata alla violenza di genere che vede la partecipazione prestigiosa nel cast dell’attrice Serra Yilmaz e dell’attore Lorenzo Balducci, sta ottenendo numerosi riconoscimenti in diversi festival del mondo. Proprio di questi giorni è la notizia del premio a Noemi Tronza che ha curato i costumi del cast come Best Costume Design al Filmzen International Film Competition (Parigi).
Dall’International Gold Award di New York arrivano inoltre ben due premi: Best Original Score a Max Fuschetto, tra gli autori delle musiche del film, e Best Cinematography a Maurizio Abis, direttore della fotografia; e ancora due riconoscimenti alle attrici del film: Best Actress a Renata Manca al Majorca Atlanteans International Film Festival Renata Manca e Best Actress a Giulia Vacca al Toronto Indie Filmmakers Festival.
Il regista Giovanni Coda si aggiudica invece il Best Documentary Feature al Seattle Indie Film Awards, oltre ai già annunciati riconoscimenti, per citarne alcuni, quali quali Best Director al Toronto Indie Film Festival, Best Documentary Feature Film al New York Tri-State International Film Festival e Best Director al Delta International Film Festival. “Tutti questi straordinari premi al film, al cast e alla troupe, sono un altro motivo di orgoglio per “La sposa nel vento” e per tutti noi che ci abbiamo creduto”, commenta Giovanni Coda.
LA SPOSA NEL VENTO
“La sposa nel vento”, scritto e diretto da Giovanni Coda e prodotto da Francesco Montini per Movie Factory, dopo l’anteprima internazionale nello scorso ottobre a Seattle (USA) al “Social Justice Film Festival&Institute”, quella nazionale a Cagliari, Milano e Rovigo e la partecipazione nei festival più prestigiosi del mondo, ha visto l’inaugurazione in Sardegna il 10 marzo di quest’anno a Orgosolo, all’Auditorium Comunalein Piazza Caduti.
Una tappa importante e splendida location e luogo di nascita della Beata Antonia Mesina, la giovane orgolesevittima dell’efferato omicidio avvenuto nel 1935 e beatificata nel 1987 da Giovanni Paolo II, che Coda ha voluto omaggiare in questa nuova pellicola insieme a tante altre storie di figure femminili a cui si è ispirato per affrontare il tema morale del femminicidio e della violenza sulle donne.
Da trent’anni attivo sul fronte del cinema e della fotografia sperimentale e di una militanza di genere, attraverso cui porta avanti temi difficili dalla forte connotazione sociale, Coda consegna in questa sua nuova opera una storia dura, potente, attuale e trasversale, che si ispira a tante storie di donne di culture e origini diverse, unite da un messaggio di denuncia e allo stesso tempo di speranza.
Tra loro è rappresentata anche la figura di Antonia Mesina, la giovane orgolese vittima dell’efferato omicidio avvenuto nel 1935 e beatificata nel 1987 da Giovanni Paolo II. Il film chiude il ciclo artistico della trilogia che l’autore ha dedicato alla violenza di genere, dopo “Il rosa nudo” (2013), ispirato alla vita di Pierre Seel, deportato in un campo di concentramento all’età di 17 anni poiché schedato come omosessuale e “Bullied to death” (2015), lavoro di denuncia sociale che affronta una tematica particolarmente forte come quella del bullismo omofobico, nello specifico il cyberbullismo. Opere che hanno ottenuto tantissimi premi e un grande successo di critica e pubblico internazionale.
Il film “La sposa nel vento” è stato realizzato con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna e il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission, della Fondazione di Sardegna e del Comune di Quartu Sant’Elena, e vede la partecipazione prestigiosa nel cast dell’attrice Serra Yilmaz e dell’attore Lorenzo Balducci, insieme a Giulia Vacca, Lele Mazzella, Renata Manca e Rachele Montis.
Girato fra esterni e interni tra novembre e dicembre 2021, “La sposa nel vento” è un lungometraggio di 80 minuti, il cui arco temporale si sviluppa in un periodo che copre tutto il Novecento, per provare a raccontare in che modo, soprattutto nell’ultimo secolo, questa piaga sociale violenta sia uscita dalle tenebre e dai silenzi delle vittime, trovando oggi, finalmente, una voce e una risonanza mediatica, che però non sembrano poterne fermare l’intensità e la frequenza.
Tra fiction, interviste, testimonianze, linguaggi diversi, le donne protagoniste de “La sposa nel vento” si incontreranno per ridare vita, ma soprattutto voce e corpo, alla lotta per l’affermazione, per il diritto di espressione, per la loro vita stessa.
Soprattutto all’interno di una comunità simbolica come quella sarda, dove la donna è il fulcro della società, ma anche la vittima di stragi indicibili consumate tra le mura domestiche, impotenti di fronte alla sopraffazione e all’ignoranza nel senso più lato.
Storie di donne che restituiscono insieme una storia emblematica sulla “violenza di genere”. Musiche di Max Fuschetto, Arnaldo Pontis, Andrea Andrillo, Irma Toudjian, Matteo Casula, Veronica Maccioni, Ottavio Farci, Marco Rosano, Cosimo Morleo.
Un nuovo racconto di discriminazione e violenza scritto e diretto dal regista cagliaritano, costruito con un linguaggio più diretto e con la poetica che da sempre contraddistingue Coda, autore sardo tra i più premiati per i suoi film nei festival più prestigiosi del mondo. La violenza di genere che si manifesta in forme diverse, in contesti geografici, culturali ed economici differenti, ma è animata sempre dal mantenimento dello squilibrio di potere tra i generi nella società, e dal rifiuto delle donne a una cieca subordinazione: un affronto da punire, una condanna all’oblio, alla morte.
Grazie al potere del cinema e della sua dirompente forza comunicativa attraverso quest’opera sul grande schermo Giovanni Coda vuole mettere in risalto, nel modo che gli è più consono, contro le discriminazioni e le violenze per ogni tipologia e provenienza, perché, aggiunge:
<<Assistiamo ancora oggi all’annientamento fisico e simbolico dell’Essere Femminile, con una frequenza e brutalità che ha oltrepassato il livello dell’emergenza. La storia, la letteratura e la cronaca ci mostrano donne che in gran parte sono state massacrate all’interno delle mura domestiche dai loro mariti, dai loro fidanzati, dai loro compagni, dai loro fratelli, dai loro padri, dai loro spasimanti, e, solo in pochi casi, da sconosciuti. Sono storie che non dovrebbero ripetersi, storie che vanno raccontate sin nelle loro cause più profonde, versate come sangue fresco e vivo sul telo bianco dell’indifferenza che ci accomuna>>.