All’insegna della sostenibilità la presenza dell’Isola a Venezia.
Quattro lungometraggi, un corto, coproduzioni internazionali e uno sguardo sempre più globale e improntato alla sostenibilità: la Sardegna sbarca al Lido di Venezia per l’80ma edizione della Mostra internazionale del Cinema, e lo fa portando in dote sia registi che produttori sardi, ma anche artisti che hanno trovato “casa” sull’isola, condividendo uno spazio creativo e di ispirazione molto fecondo, oltre a un’accoglienza che ha messo a disposizione una conoscenza profonda del territorio, e tutta l’infrastruttura logistica e produttiva capace di competere nei mercati internazionali.
“Film molto diversi tra loro – racconta Gianluca Aste, presidente della Fondazione Sardegna Film Commission – che rivelano una ricca eterogeneità di sensibilità poetiche e di estetiche sperimentali, giocando tra la coproduzione di aspirazione globale, film ecosostenibili ed ecologisti e non ultima la produzione art house all’interno del programma di Biennale College”.
Si parte il primo settembre con “L’anno dell’uovo” di Claudio Casale (Diero produzioni, società olbiese che da anni promuove il cinema giovane e dal formato breve con l’Olbia Film Network insieme alla Sardegna Film Commission) che sperimenta il tema della ricerca della spiritualità per affrontare l’infertilità nella coppia. È uno sguardo alla nostra società, «che appare sempre più complessa e fuori controllo,” commenta il regista Casale, “tanti scelgono la chiarezza offerta da una microcomunità, che sia un forum online, una comune o un trend topic della durata di pochi giorni. E in un mondo che glorifica il materialismo, l’eco di una spiritualità a portata di mano attira sempre più persone».
L’ambiente e la necessità della ricerca di un perfetto equilibrio tra natura e tecnologia è alla base de L’avamposto, in programma a le giornate degli Autori dal 3 settembre, film realizzato dal regista siculo Edoardo Morabito, una produzione Dugongo Films con Rai Cinema. Il protagonista è un eco guerriero che ha creato nel cuore dell’Amazzonia un modello di società utopica. La Sardegna come Amazzonia quindi per la creazione di un personalissimo Avamposto di progresso. (Pressbook L’avamposto)
Sempre il 3 settembre, in occasione delle Notti Veneziane avremo invece la possibilità di assistere al film “Across” dell’antropologa visiva Irene Dorighetti , prodotto da Start e Rai Cinema, insieme ai sardi di Terra De Punt. Il film, a cavallo tra realtà e finzione, ha trovato come location ideale Porto Pino e narra di una ragazza cresciuta nelle Alpi italiane con una famiglia legata al viaggio e alla cultura scout, un vero e proprio road movie spirituale che mette al centro il legame tra società e ambiente.
Il difficile rapporto dell’uomo con una natura sempre più matrigna e ingestibile è il protagonista di Tilipirche, cortometraggio di Francesco Piras che parteciperà da fuori concorso alla Settimana internazionale della critica. Prodotto da Bee to Bee, il corto del regista e direttore della fotografia sardo parla di un paesino nel cuore della Sardegna afflitto da una terribile invasione di cavallette che divora ogni cosa. Il film ha seguito il Sardinia Green Protocol è stato girato Noragugume in provincia di Nuoro durante l’invasione delle cavallette che ha colpito il centro Sardegna nell’ultimo anno.
In chiusura del Festival e delle Giornate degli Autori, avremo l’ultimo lungometraggio made in Sardegna, Anna, di Marco Amenta, altro regista siciliano ormai di casa sull’isola. Anche in questo caso c’è una forte valenza ambientale: Anna gestisce una fattoria ed è pronta ad affrontare e sconfiggere tutte le resistenze e gli attacchi per proteggere la sua terra dalle speculazioni. L’opera girata prevalentemente nelle location del comune di Muravera nella provincia del Sud Sardegna. (Pressbook Anna)
Ancora una volta la Fondazione Sardegna Film Commission (FSFC) porterà a Venezia la sua esperienza nel campo della scrittura, produzione e distribuzione green: un percorso nato da lontano, che negli anni si è sostanziato e che ha portato alla realizzazione di un Protocollo Green certificato. È proprio il caso di Anna, che, oltre ad avere la trama con una forte valenza ambientale, segue l’iter per la certificazione green promossa insieme ad Ecomuvi, è stato girato secondo i più moderni canoni della sostenibiità e ha visto la presenza sul set anche di allievi del corso di green manager. Oltre a questo e alle presentazioni ufficiali delle delegazioni made in Sardegna, ci sarà una ricca rete di appuntamenti istituzionali tra Documentari, Film Commission, Scuole di Cinema e dedicati al mercato dell’audiovisivo e all’attrazione di capitali esteri, con importanti incontri tra la FSFC e gli stakeholder internazionali.