Torna Across Asia Film Festival. Cinque giorni di proiezioni e incontri, oltre 20 film inediti, tra anteprime italiane, europee e internazionali, diverse location nel cuore della città. Il festival internazionale dedicato al cinema asiatico presenta una nuova edizione che guarda all’intero continente con un focus sulle produzioni indipendenti, il cinema al femminile, la distruzione dei generi, il mondo queer, il pop e il politicamente scorretto.
Va in scena dal 7 all’11 dicembre 2022 a Cagliari la nona edizione di Across Asia Film Festival, il festival cinematografico internazionale incentrato sui linguaggi indipendenti del cinema asiatico contemporaneo. Con un’accurata selezione di oltre 20 film inediti provenienti da tutto il continente asiatico, tra cui diverse anteprime italiane, europee internazionali, la kermesse propone cinque giorni di proiezioni e incontri in diverse location del capoluogo sardo, tra cui Cinema Notorious, che ospiterà le proiezioni, Sa Manifattura – Spazio Fuori Margine, Circolo ARC – Polo Bibliotecario Falzarego 35.
Across Asia Film Festival rinnova quest’anno il suo format proponendo un programma di ampio respiro che abbandona il precedente focus dedicato a un singolo Paese o area geografica per abbracciare l’intero continente asiatico. L’attenzione si rivolge in particolare verso le produzioni indipendenti ed emergenti, il cinema al femminile, i giovani, la distruzione dei generi, il pop, l’universo queer e del politicamente scorretto che in ogni Paese ruota su differenti assi distintivi.
I titoli in rassegna
Presso il Cinema Notorious di Cagliari, la rassegna cinematografica comincia mercoledì 7 dicembre con l’appuntamento Nel cuore della bestia, che prevede le proiezioni di Autobiography (ore 20:00), opera prima e matura del regista indonesiano Makbul Mubarak che tratta la banalità della violenza e il sadismo delle dipendenze psicologiche sul solco tracciato dalle dittature; To Pick A Flower di Shireen Seno alle 22:10 e del pluripremiato Myanmar Diaries (ore 22:30) firmato a nome collettivo e presentato dalla giornalista Sara Perria, che racconta dall’interno il golpe militare del febbraio 2021 tra documentario e autofiction, già vincitore dell’Orso d’Oro per il Miglior Documentario alla Berlinale.
The Weird And The Eerie, l’appuntamento di giovedì 8 dicembre, comincia alle 19:00 con The Residents, regia di Kahori Higashi e Swallow di Mai Nakanishi, tra cannibalismo e jet-set. La serata prosegue con House of Time di Rajdeep Paul e Sarmistha Maiti (ore 20:00) e si conclude con il meta-cinema e le reminiscenze preraffaelite di Shingo Ota in At Kinosaki (ore 22:00) e con il film del maestro indiano del documentario no-budget Don Palathara Everything is Cinema, che racconta il processo di creazione di un documentario da parte di un regista, in reazione a quello a opera dell’occidentale Louis Malle, Calcutta, quando all’improvviso il virus lo costringe al lock-down, trasformando il suo film in qualcosa d’altro.
La rassegna continua venerdì 9 dicembre con l’appuntamento Il mondo è tutto ciò che accade: alle 20:00 il crudo cruising nei boschi tra senza tetto, prostituti e minatori disoccupati in The Men Who Wait del vietnamita Truong Minh Quý e il revenge-movie malaysiano Stone Turtle diretto da Ming Jin Woo, un viaggio emozionale verso l’inaspettato che affonda le sue radici nel folklore, tra forze ctonie e paesaggi magici.
Segue l’omaggio al giovanissimo autore coreano – premiato come miglior regista di fantascienza al BIFAN – Park Syeyoung, ospite del festival nella giornata di sabato 10 dicembre durante l’appuntamento Pop’ Philosophie con le proiezioni di Cashbag e Luxury Staycation (dalle ore 19:00) e del suo primo lungometraggio dal titolo The Fifth Thoracic Vertebra (ore 20:00) – una produzione al limite dell’horror che strizza l’occhio a Lynch, Cronemberg e Dupieux. Hip-Hop, fantascienza e manga sono, invece, i linguaggi che fonde il giapponese Hoya Seiyo nella sua delirante opera prima Alien Artist (ore 21:30).
Il festival si conclude nella serata di domenica 11 dicembre con l’appuntamento In The Realm Of The Senseless. Spazio al cinema d’animazione con The Magical Tracing di Wu De-Chuen, Tiger Stabs Tiger di Shen Jie e Perfect City: The Mother di Shengwei Zhou (dalle 19:00).
A seguire c’è Yuni, film diretto dall’indonesiana Kamila Andini e premiato al Toronto International Film Festival 2021 che racconta i taboo culturali e le restrizioni subite dalle donne nel più grande Paese musulmano del mondo attraverso lo sguardo di un’adolescente piena di progetti per il futuro.
Chiude infine la rassegna A Night of Knowing Nothing della regista indiana Payal Kapadia
che documenta le rivolte degli studenti contro il sistema delle caste utilizzando found footage e
una struttura che accarezza la fiction narrativa.
EXPANDED: gli eventi collaterali
La sezione EXPANDED del festival presenta una serie di eventi collaterali alle proiezioni cinematografiche. Si comincia mercoledì 7 dicembre alle ore 18:00 presso il Circolo ARC – Polo Bibliotecario Falzarego 35, con l’appuntamento On the language of men loving men in Japan: un incontro con l’artista interdisciplinare Jacopo Miliani in occasione della presentazione del libro Whispering Catastrophe, di Jacopo Miliani e Sara Giannini, frutto di una ricerca relativa all’erotismo gay maschile in Giappone e alla sua rappresentazione.
Dai sussurri erotici del leggendario attivista gay Togo Ken alle velate immagini del fotografo underground Kuro Haga, il libro segue la costruzione di un sottile linguaggio di infiltrazione. Come un linguaggio segreto, questo idioma speciale dà forma a un corpo collettivo – una comunità – che agisce al di là, attraverso e nonostante identità normative, etichette e ruoli sociali.
La serata di venerdì 9 dicembre si svolge presso il Cinema Notorious con The Night of the Living Soundtracks, una serata di sonorizzazioni dedicate ai fantasmi del cinema asiatico. Si comincia alle 22:00 con la sonorizzazione di Yukoku (Patriotism) di Yukio Mishima, prima e unica regia del grande intellettuale e letterato giapponese, da parte del musicista Daniele Ledda, che musicherà il capolavoro con il progetto Clavius, con cui compone e improvvisa attraverso una famiglia di strumenti auto-costruiti partendo dal concetto di pianoforte preparato di John Cage.
Chiude la serata il chitarrista e cantautore inglese Mike Cooper, che corona il tour di celebrazione dei suoi 80 anni ad Across Asia Film Festival con il progetto Tropical Gothic. Artista culto presente sin dalle prime edizioni del festival, Cooper attraversa nel suo lavoro una ricerca per suoni e immagini che indaga il concetto di Sud, inteso non solo in termini geografici quanto politici e poetici.
Spazio alla performance e alle questioni legate al corpo con la coreografa e artista srilankese residente a Berlino Sara Mikolai, di origini Tamil, che sabato 10 dicembre dalle 10:00 alle 14:00 presenta una masterclass dal titolo On listening, moving, resting and being, presso Sa Manifattura – Spazio Fuorimargine per poi proseguire domenica 11 dicembre alle 17:30 con l’installazione sonora e la performance listening – sound narratives of a dance in cui il linguaggio delle danze tradizionali diventa momento di mistero, generativo di nuovi immaginari e politiche dell’ascolto.
La giornata conclusiva
La giornata conclusiva di domenica 11 dicembre prevede un focus sull’Asia meridionale attraverso l’incontro con la comunità di indiani di fede Sikh residente nel quartiere di Villanova. L’appuntamento è alle ore 11:15 presso Piazza Costituzione, angolo viale Regina Margherita per visitare il tempio Sikh, dove si potrà assistere alla cerimonia e alla pratica del common kitchen, per mangiare insieme e condividere sapori del Punjab. Nato con l’obiettivo di sviluppare scambi culturali internazionali e di favorire una maggiore prospettiva interculturale, Across Asia Film Festival approfondisce di anno in anno la conoscenza della produzione cinematografica asiatica, mostrando la grandezza del suo apporto sul panorama mondiale in termini di sperimentazione, ricerca e innovazione.
Dal 2013 a oggi, Across Asia Film Festival dedica la sua programmazione alle scene indipendenti e al cinema arthouse, mostrando la prolifica produzione del cinema asiatico per diffonderne la conoscenza ad un pubblico internazionale. Il festival rappresenta una finestra sul mondo e un modo non stereotipato di guardare l’Asia e le sue rappresentazioni. È anche un luogo di relazioni internazionali, un contesto per connettere scene artistiche lontane stimolando occasioni di sinergia e coproduzione.
Ringraziamenti
Sotto la direzione artistica di Stefano Galanti e Maria Paola Zedda, Across Asia Film Festival è un progetto di ZEIT – Art Research – associazione culturale dedita alla promozione dell’arte, della performance e della cinematografia – con il contributo di MIC – Ministero della Cultura, Regione Autonoma della Sardegna, Comune di Cagliari, il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission, insieme alla collaborazione di AFIC Associazione Festival Italiani Cinema, Ticonzero, Spazio Danza, Centro di Produzione della Danza FuoriMargine, Centro di Produzione di Danza e Arti Performative, ARC Associazione Culturale e di Volontariato LGBTQ+ OdV, Collettivo CA, e ai media partner Asian World e Asia Movie Pulse. Si ringrazia Oltre lo specchio Film Festival di Milano.