Oggi all Auditorium GSE di Roma, insieme a Ministero della Transizione Ecologica (MiTE), Green Cross Italia e FSFC, si è parlato di cinema sostenibile. Qui, la Sardegna Film Commission ha presentato il proprio percorso green che dal 2014 ha dato vita a pratiche virtuose, protocolli e certificazioni per rendere la produzione audiovisiva maggiormente sostenibile, non solo da un punto vista ambientale, ma anche sociale, economico e tecnologico.
L’evento è in continuità con iniziative dedicate al cinema verde come “Sustainable Screens 2022” e “Venice Production Bridge” dove, sempre insieme a Green Cross, Enea e Anec, è stato presentato il caso Sardegna come pioniere del cinema sostenibile nell’industria italiana. Un’isola che da una parte è epicentro di biodiversità con un’alta proliferazione di iniziative di economia circolare o di tutela ambientale e marittima. Dall’altra, ha sempre lavorato in un’ottica di condivisione a macchia d’olio con Trentino, Piemonte e altre regioni italiane ed europee all’interno di un processo di ricerca e di implementazione di nuove soluzioni di sostenibilità per l’audiovisivo.
Allo stesso modo, negli scorsi giorni, al MIA Market legato alla Festa della Cinema di Roma, la FSFC -insieme a EcoMuvi, Italcert e in collaborazione con Cartoon Italia- ha annunciato l’avvio del primo protocollo green italiano dedicato all’animazione, che rientra nella sperimentazione in Sardegna della sostenibilità di filiera.
Per l’isola, che da quasi un decennio ha avviato la valorizzazione delle certificazioni green dei set, il progetto cardine di questo impegno è NAS – New Animation in Sardegna, il laboratorio permanente dedicato all’animazione per il grande schermo e per la serialità, il quale diviene il fulcro della ricerca e sperimentazione del protocollo green della produzione.