Giovedì 16 novembre “Trame identitarie e racconti audiovisivi”, incontro con Vittoria Soddu

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Giovedì 16 Novembre, negli spazi di M Gallery viene presentato un approfondimento sul lavoro dell’artista Vittoria Soddu. Alle ore 21 verrà presentato il film “Black Hill – Tales from a Parish House”.  La proiezione è preceduta da una masterclass. L’evento si inserisce nel progetto L’alleanza dei corpi programma autunnale dello spazio espositivo M Gallery, nato dalla collaborazione fra Sardegna Teatro e  Consorzio Camù | EXMA Exhibiting ad Moving Arts, con il supporto di Sardegna Film Commission.

BLACK HILL – TALES FROM A PARISH HOUSE

Alle ore 21 viene presentato il film “Back Hill – tales from a parish house” (2014, 35 min.), ibrido tra film saggio e documentario tradizionale.

Frutto di una ricerca di due anni, e completato in collaborazione con il collettivo SIC Sound Image Culture di Bruxelles, Back Hill – tales from a parish house è un ibrido tra film saggio e documentario che racconta una parentesi difficile e poco conosciuta dell’immigrazione italiana a Londra. Attraverso la testimonianza di Padre Carmelo, cappellano della carceri e al tempo parroco della Chiesa italiana di Londra, il film si propone di indagare una forma di amnesia collettiva che ha colpito la comunità nei confronti di un periodo storico, a cavallo tra gli anni ‘80 e i primi 2000, in cui ci fu un tentativo di accoglienza e assistenza ai giovani tossico dipendenti italiani emigrati nella capitale inglese.

Alla proiezione segue confronto con l’autrice.

Il video sarà fruibile nella settimana successiva negli spazi di MGallery

MASTERCLASS

La proiezione è preceduta da una masterclass, in cui l’artista propone un fitto percorso audiovisivo, intrecciando la storia di alcuni suoi lavori realizzati dal 2007 a oggi con opere e tematiche che hanno influenzato la sua produzione artistica: la ricerca etnografica, le tecniche di documentazione audiovisiva nella performance art, il cinema sensoriale. Un cerchio che si apre con le composizioni di Béla Bartók ispirate alle musiche popolari per chiudersi con uno studio dei “sea shanties” – canti di lavoro marinareschi, evidenziando l’importanza dell’oralità nella trasmissione del patrimonio culturale e del suono come elemento catalizzatore.

La masterclass è gratuita, con partecipazione a numero chiuso (max 10 persone). Prenotazioni via mail a: mgallery@sardegnateatro.it

L’ARTISTA

Vittoria Soddu (1986), vive tra il Belgio e la Sardegna. Dopo la laurea triennale in storia dell’arte e arti visive al Goldsmiths College di Londra, consegue un Master al Dutch Art Institute di Arnhem. A partire dal 2012 si concentra su tematiche di natura antropologica, lavorando a stretto contatto con comunità peculiari su diversi territori, sviluppando strategie narrative adatte a raccontare le rispettive specificità. Le sue opere richiedono spesso tempi dilatati, dovuti all’analisi sul campo e alla necessità di stabilire un rapporto di fiducia con i soggetti ritratti. Fra i lavori più recenti si segnalano Back Hill – tales from a parish house (2014), in collaborazione con il collettivo SIC di Bruxelles; La Voce del Tamburo (2015) realizzato nell’ambito del progetto CinqueD, residenza artistica supportata dal museo MEOC di Aggius; Salt in the veins (2017) frutto di una collaborazione con il Trad Academy Sea Shanty Choir di Londra, coro dedicato alla riscoperta della tradizione musicale dei “sea shanties” – canti di lavoro marinareschi.

M GALLERY

L’incontro con Vittoria Soddu si inserisce nel progetto L’alleanza dei corpi programma autunnale dello spazio espositivo M Gallery, nato dalla collaborazione fra Sardegna Teatro e  Consorzio Camù | EXMA Exhibiting ad Moving Arts, con il supporto di Sardegna Film Commission.

L’alleanza dei corpi, che cita nel titolo le teorie performative dell’azione collettiva elaborate dalla studiosa del sociale Judith Butler: un fluire di interventi che orchestrano, attraverso un gioco di rimandi fra discipline artistiche e programmazione di Sardegna Teatro, una narrazione condivisa sul tema della comunità in epoca contemporanea.

Attraverso le opere degli artisti coinvolti si vuole coinvolgere il pubblico in una riflessione su come la creazione di azioni coordinate possa ricostituire le forme sociali plurali compromesse dal neoliberismo e promuovere così importanti iniziative di resistenza attiva. Attraverso interventi performativi, rassegne di video arte, ponti sonori, talk e una biblioteca condivisa, L’alleanza dei corpi si costituisce come piattaforma di autodeterminazione per ampliare le maglie della socialità.