La chiamano semplicemente “luna”, ma quella realizzata dall’inglese Luke Jerram, in orbita sopra il cielo di Sa Manifattura, a Cagliari,
da domani, venerdì 20, a sabato 28 settembre, sarà una luna davvero speciale. Nel 50° anniversario dell’allunaggio, in un luogo prezioso e ricco di memorie come l’ex Manifattura tabacchi, la luna rivoluzionaria ad alta densità poetica firmata da Jerram, risplenderà a pochi metri d’altezza, nella corte interna dell’edificio, per poter essere ammirata e goduta da tutti. Un’installazione con un diametro di 7 metri ed una scala di circa 1:500.000, dove ogni centimetro della sfera corrisponde a 5 chilometri di superficie. Un’opera che, grazie all’utilizzo di immagini reali in alta risoluzione realizzate direttamente dai laboratori della Nasa, riproduce fedelmente la crosta lunare, con crateri, colate laviche e catene montuose.
“Museum of the moon”, questo il nome dato da Jerram alla sua opera d’arte, creata in collaborazione con l’Agenzia spaziale del Regno Unito, l’Università di Bristol e l’Association for science and discovery centres, è accompagnata da una partitura sonora scritta dal sound designer Dan Jones, vincitore dei premi “British academy awards” ed “Ivor Novello”. Una luna che ha fatto sognare, sorridere, vibrare migliaia di persone in numerose capitali del mondo (da Barcellona a Sydney e Hong Kong), che ha orbitato sopra i cieli dei festival culturali internazionali più prestigiosi, e che ora risplende sull’Isola in occasione di un momento molto atteso: l’apertura di “Sa Manifattura”, luogo d’incontro e di appartenenza, spazio concreto di scambi a disposizione della creatività artistica, culturale e scientifica di tutti i sardi. Una manifestazione spalmata su nove giorni, dedicata a decine di iniziative: mostre, performance, laboratori, incontri, attività per ragazzi, residenze creative ed una serie di eventi realizzati in collaborazione con la “Notte dei ricercatori”. Una piazza che si popola di scambi e visioni, aperta ai linguaggi dell’arte, della scienza e della tecnologia. Una Manifattura proiettata al futuro.
“Sa MANIfest” è il nome del programma di apertura pubblica di Sa Manifattura, che nasce nel progetto di gestione di Sardegna Ricerche per posizionare un luogo antico della città, l’ex Manifattura tabacchi di Cagliari, come hub di innovazione interdisciplinare e polifunzionale dedicato alla produzione, presentazione e promozione di attività culturali tra arte, ricerca scientifica, innovazione digitale e sociale. La caratteristica peculiare di Sa MANIfest parte proprio dalla sua nuova identità, ovvero quella di trasformarsi in una piattaforma ideale di incontro, capace di offrire visibilità a proposte nazionali ed internazionali, che si muovono attraverso i confini di arte, scienza, tecnologia a partire da un ragionamento concreto sul futuro delle comunità. Un luogo dove progetti, installazioni, azioni, dibattiti e laboratori trovano finalmente uno spazio comune di sperimentazione.
Ricchissima la carrellata di incontri, installazioni, concerti, proiezioni e momenti conviviali di cui sarà possibile fare esperienza in occasione dei lunghi giorni di luna piena a Sa Manifattura. Oltre ad osservare l’emisfero invisibile dalla Terra godendo dell’illusione magica di sfiorare il misterioso pianeta con un dito, il pubblico potrà partecipare liberamente, fino a mezzanotte, ad un fitto programma di attività, frutto della collaborazione tra Sardegna Ricerche, Sardegna Teatro, Fondazione Sardegna Film Commission, Istituto nazionale di fisica nucleare (Sezione di Cagliari) ed i tanti partner: Sharper (Notte europea dei ricercatori), Inaf, le Università di Cagliari e di Sassari, IED, Festival TutteStorie, Teatro Lirico di Cagliari, Is Mascareddas, Spazio Odissea, Ideas, TiconZero, Conservatorio di Cagliari, Studium Canticum, Ctm, Dotik, Imc e Porto Conte ricerche.
Un programma di nove giorni, in cui verrà sperimentato un nuovo uso di Manifattura. Cinque azioni che ne rappresenteranno quatto dimensioni cardine. La sua dimensione partecipativa, con le mostre, gli spettacoli, le installazioni; la dimensione didattica e formativa, intesa come laboratorio sperimentale intergenerazionale; la dimensione ispirazionale, che nasce dalla creazione di contesti di incontro e dialogo; la dimensione produttiva e residenziale, che punta alla coabitazione di diverse comunità capaci di elaborare contenuti creativi; infine, la dimensione conviviale, che trasforma la fabbrica in piazza e consegna alla città nuovi luoghi di cittadinanza democratica.