Sbarca al Torino Film Festival il film concerto sui 35 anni di storia del festival fondato da Paolo Fresu e realizzato da Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara e Alessandro Rossi con il supporto di Regione Sardegna e Sardegn Film Commission, scavando in più di 1.500 ore di materiali d’archivio.
Debutta in anteprima assoluta al 41° TFF – Torino Film Festival, Berchidda Live. Un viaggio nell’archivio Time in Jazz, film documentario scritto e diretto da Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara e Alessandro Rossi che consegna al pubblico trentacinque anni di storia del festival musicale creato e diretto da Paolo Fresu nel suo paese natale, attingendo a più di 1500 ore di materiali d’archivio, per la maggior parte inediti. Prodotto dalla bolognese Mammut Film, è stato proiettato alla presenza degli autori e di Paolo Fresu venerdì 1° dicembre alle 17.30, al Cinema Romano 2, nella sezione fuori concorso Ritratti e paesaggi.
“Dopo i grandi successi de il Muto di Gallura e de La Sirenetta, il Nord Sardegna è nuovamente al centro di un’importante produzione che racconta al mondo le enormi potenzialità del territorio gallurese.” Afferma Andrea Biancareddu, Assessore alla Cultura della Regione Sardegna. “E’ straordinario poter condividere la ricca memoria cinematografica e musicale della manifestazione Time in Jazz diretta Paolo Fresu, che da decenni rende la Sardegna, ed in particolare la Gallura, epicentro della musica Jazz globale. Il film di Cabiddu, Mellara e Rossi ha il merito di sintetizzare un’eccellenza made in Sardegna, divulgando con originalità e maestria tanti elementi e suggestioni della nostra isola, della sua cultura e della nostra storia. Paolo Fresu è l’ambasciatore della Sardegna e siamo felici che anche al Torino Film Festival il pubblico potrà conoscere ed apprezzare non solo il suo rinomato talento musicale ma la capacità intellettuale carismatica e visionaria: tanti allievi delle scuole civiche musicali regionali hanno avuto lui come maestro, il festival di Berchidda rappresenta un’eccellenza europea e ancora una volta Fresu riesce a focalizzare lo sguardo del mondo sulla nostra isola. Siamo onorati e riconoscenti per il suo incredibile talento.”
Prodotto da Ilaria Malagutti per Mammut Film, Berchidda Live non sarebbe stato possibile senza il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport), il sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia Romagna Film Commission, della Fondazione Sardegna Film Commission e del MIC-DGCA, e la collaborazione dell’Associazione culturale Time in Jazz, di Home Movies- Archivio Nazionale del Film di Famiglia e di Tǔk Music.
Berchidda Live. Un viaggio nell’archivio Time in Jazz è il ritratto di un festival vivo e pulsante, in continua evoluzione ma che mantiene intatto il suo fascino a dispetto del tempo; un appuntamento che si rinnova ogni estate dal 1988, in cui è transitato il meglio della musica, non solo jazz, nazionale e internazionale e dove sono cresciute generazioni di pubblico e di appassionati convenuti nel paese ai piedi del monte Limbara, ieri come oggi, per vivere un’esperienza unica, fatta di musica, cultura e natura. Innumerevoli sono gli artisti d’indubbio valore transitati nel corso degli anni a Time in Jazz e presenti nel film: Ornette Coleman, Stefano Bollani, Omar Sosa, Uri Caine, Art Ensemble of Chicago, Erri De Luca, Daniele di Bonaventura, Bill Frisell, Enzo Avitabile, Ezio Bosso, Carla Bley, Enrico Rava, Gianluca Petrella, Ernst Reijseger, Ludovico Einaudi, Alessandro Haber, Nils Petter Molvaer, Jaques Morelenbaum, Gianmaria Testa, Marco Baliani, Richard Galliano solo per citarne alcuni.
Grazie a un impressionante lavoro in fase di selezione del materiale d’archivio e poi di montaggio, Berchidda Live. Un viaggio nell’archivio Time in Jazz trasforma più di 1.500 ore di riprese girate in 25 anni da Gianfranco Cabiddu e la sua troupe nelle varie edizioni di Time in Jazz – cuore dell’Archivio fondato dallo stesso regista sardo e dall’Associazione culturale Time in Jazz, oggi digitalizzato e conservato a Bologna presso la Fondazione Home Movies – in un film concerto frutto di un lavoro a sei mani che ha visto insieme chi ha girato, Gianfranco Cabiddu, e chi, con occhio vergine, ha potuto rileggere e dar vita al materiale filmico, ovvero Mellara & Rossi, che nel loro percorso autoriale hanno sempre lavorato sull’interpretazione degli archivi in chiave originale.
“Il film, seguendo un percorso emozionale che mescola memoria e contemporaneità – spiegano i tre autori – non procede per sequenze storiche di avvenimenti, aneddoti e cronologie, ma si muove per linee parallele di assonanze e attrazioni, viaggiando tra passato, presente e futuro ed elaborando una sintesi visiva e musicale di una storia multiforme e ancora in corso di evoluzione”.
Berchidda Live è musica all’ennesima potenza, catturata in un rapporto quasi intimo con gli artisti, ma è anche il racconto della preparazione dell’evento e uno sguardo sugli strumenti, gli spettatori, e soprattutto sui diversi luoghi del festival, incastonati nel territorio incantevole e selvaggio della Sardegna. A guidare la narrazione, lo stesso Paolo Fresu attraverso le varie interviste rilasciate nel tempo, insieme ai racconti dei testimoni e allo sguardo affascinato verso il territorio, le sue asperità e le sue dolcezze. Il risultato è un film di novanta minuti, in cui il ritmo scorre fluido e spontaneo, quasi come se fosse il festival stesso a svelarsi agli spettatori, a farli entrare nel suo mondo e nel suo immaginario, facendoli vivere esperienze inedite e dal forte impatto emozionale.
Gli autori: Cabiddu, Mellara, Rossi
Con una gestazione di circa tre anni, Berchidda Live rappresenta la prima collaborazione tra i tre registi: da una parte il cagliaritano Gianfranco Cabiddu, noto filmmaker, sceneggiatore ed etnomusicologo con esperienze professionali sia a teatro, dove ha lavorato tra gli altri con Eduardo De Filippo e Carmelo Bene, sia al cinema, con il Cine-concerto Sonos ’e Memoria (1995) evento speciale alla 52° Mostra del Cinema di Venezia; i pluripremiati documentari Passaggi di tempo (2005), Miglior film musicale Festival di Roma, e Faber in Sardegna, su Fabrizio de André in Sardegna; nel cinema di finzione, come regista e sceneggiatore con Disamistade (1989) – Palma d’oro Miglior Regista esordiente Festival di Valencia, Nastro d’Argento SNCC, Nomination David di Donatello Miglior Regista esordiente – Il figlio di Bakunin (1997) prodotto da Giuseppe Tornatore – Grolla d’Oro e Nastro d’argento SNCC per Musica e Produzione, Nomination David di Donatello – con La stoffa dei sogni ha vinto nel 2017 il David di Donatello per la migliore sceneggiatura “non originale” e il Globo d’oro per il miglior film; mentre nel 2018 con Il flauto magico di Piazza Vittorio, diretto insieme a Mario Tronco, ha vinto il David di Donatello per le musiche.
Dall’altra parte, la premiata coppia di autori bolognesi Michele Mellara e Alessandro Rossi, insieme da oltre vent’anni (Fortezza Bastiani è il loro film d’esordio – Premio Solinas Miglior Sceneggiatura, Finalista al David di Donatello come Miglior esordio), che da sempre lavorano nel cinema documentario sui materiali d’archivio con una buona dose di creatività. Hanno realizzato documentari sui grandi temi del diritto alla salute (Le vie dei farmaci), della globalizzazione (God save the green; I’m in love with my car) e della vita politica italiana (La febbre del fare), che sono stati proiettati e trasmessi in tutto il mondo ricevendo premi e alimentando partecipate discussioni. Tra i loro ultimi lavori, il documentario 50 – Santarcangelo Festival, presentato nell’ambito della 77° Edizione del Festival del Cinema di Venezia (2020), Vivere, che rischio! Premio del pubblico al Biografilm e nei 200 titoli selezionati per l’Oscar come Miglior documentario (2019) il film concerto Musica da lettura (2021), su e con Paolo Fresu, trasmesso da Rai 5 e Rai Play, e la nuovissima serie comica satirica Universitas Tenebrarum, in uscita a gennaio 2024.