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Arriva nelle sale “Tutti i cani muoiono soli” di Paolo Pisanu, film Made in Sardegna premiato al Bifest

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Domani sbarca nelle sale sarde Tutti i cani muoiono soli, opera prima di Paolo Pisanu, premiata al Bari International Film Festival e ambientato nella periferia del capoluogo sassarese. Distribuito da Fandango e prodotto da Ang Film (con il supporto di Rai Cinema e della Film Commission della Regione Sardegna), Tutti i cani muoiono soli racconta la storia di un uomo che insegue l’ultima occasione, di una donna che vede la vita sfuggire dalle mani come granelli di sabbia. Uno scorcio del tempo perduto che non ritorna, e del destino, a volte imprevedibile, a volte segnato, in una Sardegna invernale, livida e violenta.

IL TOUR IN SARDEGNA
  • Giovedì 11/05:  19.00 e 21.30 – SASSARI – Cinema Moderno, introduce Antonello Grimaldi
  • Venerdì 12/05: 19.00 e 21.30 – CAGLIARI – Cinema Odissea, introduce Flavio Soriga
  • Sabato 13/05:
    • 17.00 – SAMASSI – Cinema Italia 
    • 19.00 e 20.30 – ORISTANO – Cinema Ariston, introduce Paolo Zucca
  • Domenica 14/05: 18.20 – NUORO – Cinema Multiplex Prato

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PRIMA NAZIONALE E PREMIAZIONE A BARI

Il cinema sardo viene premiato al Bifest – Bari International Film&Tv Festival per due opere prime realizzate con il supporto di Regione Sardegna e Sardegna Film Commission, le quali hanno trionfato nella sezione Italia Film Fest / Nuovo Cinema Italiano aggiudicandosi due dei tre premi in palio. “Tutti i cani muoiono da soli” del regista di Sassari Paolo Pisanu ha ricevuto il premio Gabriele Ferzetti come miglior attore protagonista per Orlando Angius. “La terra delle donne” di Marisa Vallone ha invece ottenuto il premio Mariangela Melato come miglior attrice protagonista per Paola Sini

Leggi: “A Bari il cinema sardo vince l’Italia Film Fest, premiati Orlando Angius e Paola Sini”

Tutti i cani muoiono da soli è frutto della penna di Paolo Pisanu (che firma anche la regia) e Gianni Tetti, entrambi sassaresi.  La prima mondiale del film si è svolta nello storico e suggestivo Teatro Piccinni, il quale oltre alla partecipazione di regista e sceneggiatore ha visto la presenza di Damiano Ticconi (produttore Ang Film) e Gianluca Pignataro (distributore Fandango), dei protagonisti Orlando Angius e Francesca Cavazzuti, dello scenografo Luca Noce e della direttrice della fotografia Sara Arango Ochoa. Presenti alla conferenza anche i rappresentanti di Rai Cinema. Al centro del racconto l’incontro fra due solitudini nella periferia del capoluogo gallurese, il ricongiungimento difficile tra un padre (Rudi, interpretato da Orlando Angius) e una figlia (Susanna – Francesca Cavazzuti).

Guarda l’intervista RAI a Orlando Angius

“E’ difficile esprimersi da protagonista, vengo da una tradizione di teatro comico, e questo ruolo è stato molto complesso da assimilare.” dichiara Orlando Angius “C’è molto di me in Rudi, a partire dal nome. Orlando è sempre stato un nome ‘da adulto’, ora ne vado fiero, ma quando ero giovane tutti mi chiamavano Rudi. Non solo, c’è parte della mia vita a Bari, dove ho fatto il militare nel 1970. Ricordo che al tempo ero solito andare a guardare il mare pugliese. Ricordava il mare di Sardegna che tanto mi mancava. Proprio come me, anche Rudi, trova rifugio nell’osservare il mare di Platamona e nel riflettere sulla sua condizione.” 

Leggi: “La Sardegna al BiFest con due opere prime: ‘La terra delle donne’ di Vallone e ‘Tutti i cani muoiono da soli’ di Pisanu”

Sinossi 

Rudi è un gangster di periferia di circa sessant’anni, che vive di piccoli crimini in un piccolo mondo. È temuto e rispettato, per questo non si preoccupa di Franco, un criminalotto più giovane, un pesce piccolo, piccolissimo, con cui ha un debito. 

Ha passato buona parte della sua vita da solo Rudi, una scelta, una necessità ma, quando dovrà occuparsi di sua figlia Susanna, che non vede da molti anni, sarà costretto a fare i conti con la presenza di una sconosciuta al suo fianco, e ad affrontare i propri fantasmi.  

Leggi l’intervista di SkyTG24 al regista Paolo Pisanu

Susanna, ha 29 anni ed è su una sedia a rotelle. Rudi si stupisce di vederla in quello stato, non lo sapeva, è mancato, non è stato un buon padre. Susanna è malata, una malattia degenerativa che la consuma giorno dopo giorno e non la rende autosufficiente. Lei ha bisogno di lui, lui se potesse continuerebbe a farsi gli affari suoi. Combattuto, debole, insicuro come non gli è mai sembrato di essere, Rudi decide di aiutare la figlia, e la prende con sé, innescando da questo momento un meccanismo tragico e ineluttabile: la malattia di Susanna sprofonda padre e figlia in una odissea in bilico tra la speranza di un miglioramento e la mano ferma della realtà, spietata, inarrestabile. Rudi abbandona la vita di strada e affronta i suoi limiti, le sue paure, la sua impotenza, cade, si rialza e infine capisce che sua figlia è il destino che l’attende, la missione da compiere. 

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Ma là fuori c’è il suo mondo, quello del racket, dei debiti, dei “lavoretti”, delle minacce, quel mondo in cui vige la legge del più forte e niente altro. Un mondo che Rudi, ormai dedicato a Susanna, ha scordato, un mondo che non si scorda di lui. Rudi sa tutto del suo piccolo mondo, ma non sa, o forse dimentica, che le cose che ti lasci alle spalle, a volte ti raggiungono, si aggrappano a te, ti investono. 

Sul cammino di Rudi ritorna Franco, ancora per quel vecchio debito. Franco rivuole i suoi soldi e punta a prendere il posto di Rudi nelle gerarchie della piccola mafia locale. Rudi non si preoccupa. Ma non prevede che le cose cambiano, che Franco diventerà più forte, e che quel debito gli costerà molto più di quanto avrebbe mai immaginato: il mondo in cui si sentiva un re ora lo rifiuta. 

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Rudi si trova solo, con una figlia che perde le forze e peggiora giorno dopo giorno, e con Franco e i suoi uomini che lo cercano per dargli una lezione.

Non si può fuggire, non con Susanna, non con il rischio di mettere a repentaglio la sua vita. E comunque non potrà nascondersi per sempre, non di fronte a quel mondo che è, in fondo, il suo mondo, la sua vita. Non gli resta che abbandonare Susanna per la seconda volta e, con la rabbia di un animale ferito, andare in contro al proprio destino.

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