Due mondi a confronto a Cagliari, due universi apparentemente distanti che descrivono la complessità del presente: la Quaresima dei Frati Cappuccini del convento di Sant’Ignazio e la Queeresima dell’Associazione ARC, un’organizzazione sarda attiva sul piano culturale e del volontariato, nata nel 2002 per difendere e promuovere i diritti della comunità LGBTQI. Un manipolo agguerrito di attivisti che si batte contro ogni forma di discriminazione delle persone omosessuali e transessuali. Da una parte, quindi, i silenzi, i riti cristiani seguiti da un pubblico numeroso e devoto, dall’altra, le parole, i giovani e non giovani che perseguono con passione un’idea di civiltà. Perché come dichiara il regista stesso: “Ho cercato di esplorare un’Italia sotterranea, a molti ignota o volutamente ignorata. Mi sono trovato di fronte una Chiesa nuova e una Società diversa. Al termine del viaggio ho scoperto, così almeno mi pare, una nuova concezione di democrazia”.