Approvato il ddl cinema, promosso dalla senatrice del Partito Democratico Rosa Maria Di Giorgi, che “aumenta consistentemente le risorse e innova le regole”. Lo annuncia il ministro Dario Franceschini dopo un pomeriggio in cui il premier Renzi e il ministro della cultura avevano incontrato quattro premi Oscar, i registi Bertolucci, Sorrentino, Tornatore e Benigni.
Tra le novità, lo Stato riconosce il ruolo e l’attività delle commissioni di promozione del cinema, così dette “Film Commission”, previste degli ordinamenti regionali, nel rispetto dei requisiti previsti a livello internazionale e comunitario.
Il Ddl, fatto sul modello della legislazione francese, spiega il Ministro permette la creazione di “un unico fondo alimentato al 12 per cento dal gettito Ires e Iva di chi utilizza i contenuti, tv, provider telefonici e distributori cinematografici, non andando sotto l’importo annuo di 400 milioni. Il disegno di legge prevede la creazione di un fondo completamente autonomo per il sostegno dell’industria cinematografica e audiovisiva e strumenti automatici di finanziamento con forti incentivi per giovani autori e per chi investe in nuove sale e a salvaguardia dei cinema, dei teatri e delle librerie storiche”.
Sostegno ai giovani autori. Fino al 15% del nuovo Fondo Cinema è dedicato ogni anno al sostegno di opere prime e seconde, giovani autori, start-up, piccole sale. Vengono rafforzati i contributi a favore dei festival e delle rassegne di qualità e previsto un Piano nazionale per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo. Inoltre la nuova Legge Cinema prevede il potenziamento del credito di imposta. Sono rafforzati i 6 tax credit per incentivare la produzione e la distribuzione cinematografica ed audiovisiva e per favorire l’attrazione di investimenti esteri nel settore cinematografico e audiovisivo.
Non più censura di Stato. Non più commissioni ministeriali a valutare i film, il provvedimento prevede una delega al governo per definire un nuovo sistema di classificazione che responsabilizza i produttori e i distributori cinematografici. Come già avviene in altri settori e sostanzialmente tutti i paesi occidentali, saranno gli stessi operatori a definire e classificare i propri film; lo Stato interviene e sanziona solo in caso di abusi.
Incentivi per chi investe in nuove sale. Il rafforzamento del sostegno al cinema e all’audiovisivo è affiancato da un intervento di incentivi per chi ristruttura e investe in nuovi cinema. Aumenterà il numero degli schermi e la qualità delle sale coinvolgendo un numero molto più ampio di spettatori soprattutto a favore del cinema italiano. Per questo viene previsto un Piano straordinario fino a 100 milioni di euro in tre anni per riattivare le sale chiuse e aprirne di nuove.
Incentivi automatici per i film italiani. La nuova legge Cinema abolisce le commissioni ministeriali per l’attribuzione dei finanziamenti in base al cosiddetto ‘interesse culturale’ e introduce un sistema di incentivi automatici per le opere di nazionalità italiana. La quantificazione dei contributi avviene secondo parametri oggettivi che tengono conto dei risultati economici, artistici e di diffusione: dai premi ricevuti al successo in sala. I produttori e i distributori cinematografici e audiovisivi riceveranno i contributi per realizzare nuove produzioni.